Cos’è e cosa non è il Coaching?

“Cosa fa un Coach esattamente?” Non ricordo quante volte le persone mi hanno posto questa domanda? Non è mai una risposta breve. Ci sono molti rami all’interno di un albero di coaching. In questa intervista tra Emma di “Connect & Empower” e Elena di “My Coaching Lab” Lab tratterò le domande principali e faró chiarezza su un servizio che continua a crescere in popolarità grazie alla sua comprovata efficacia.

D: È il Coach un professionista che aiuta gli atleti a migliorare le proprie prestazioni?

R: Non del tutto. Il termine “coaching” significa molte cose diverse per persone diverse, ma generalmente si tratta di aiutare le persone a risolvere i loro problemi e migliorare le loro prestazioni. Non importa se il coaching viene utilizzato nello sport, nelle relazioni, nella vita o negli affari. Un buon Coach crede che gli individui abbiano sempre le risposte ai propri problemi. Hanno solo bisogno di aiuto e strategie per sbloccarle. “Coach” in inglese significa autobus e come tale un Coach aiuta le persone a spostarsi da dove si trovano a dove vogliono andare.

D: Si puó dire che il Coach è come un mentore?

R: Non proprio. Un mentore si interroga sul COSA, mentre un coach si interroga sul COME e principalmente sul PERCHE’. Il mentore è un esperto che fornisce saggezza e guida in base alla propria esperienza. È una relazione tra due persone in cui l’individuo con più esperienza, conoscenza e connessioni può trasmettere ciò che ha imparato a un individuo più giovane all’interno di un determinato campo. Il mentoraggio (mentoring) può includere consulenza e coaching. Il processo di coaching non include peró consulenza e si concentra invece sull’aiutare individui o gruppi a raggiungere i propri obiettivi. Tuttavia, il mentoring può essere parte integrante del coaching, purché esso non venga confuso con la fornitura di soluzioni.

D: In che modo è diverso dalla consulenza?

R: La consulenza (counselling) è molto più vicina al coaching rispetto ad altri interventi psicologici terapeutici. È più focalizzato sull’ascolto e sul chiedere. Tuttavia, il suo focus è ancora sull’aiutare il cliente a superare le esperienze passate, specialmente quelle che affrontano traumi emotivi. Molti argomenti che tradizionalmente erano lo spazio di competenza dei consulenti, come conflitti relazionali, dolore e perdita, sono ora gestiti abilmente dai coach utilizzando approcci orientati ai risultati. Molti Coach come me, si occupano di relazioni familiari e possono essere un aiuto preziosissimo nelle crisi di coppia ripristinando la comunicazione persa sia quando la coppia é salvabile, sia quando necessita di una mediazione di separazione.

D: Se non offrono soluzioni, allora cosa fa un coach?

R: Il Coach non dirà e non può dire cosa fare. Il ruolo del coach è ascoltare, fare domande  provocando un nuovo modo di pensare. Consentirà di stabilire gli obiettivi, esplorare le convinzioni autolimitanti e rimuovere le barriere interiori. Il Coach crea uno spazio sicuro e non giudicante dove il cliente puó condividere i suoi pensieri e sentimenti, esplorare il suo comportamento, essere autentico e permettere alle emozioni di venire in superficie. Il Coach non ha altra agenda che facilitare il cambiamento che si vuole. Come un allenatore mentale, il Coach  manterrá il  cliente concentrato sul suo obiettivo durante il cambiamento, sfidando lo status quo.

D: Come fai a farlo?

R: Si comincia creando fiducia e costruendo un rapporto con il cliente; poi si valutano le aree prioritarie; si identificano le aree problematiche; si definiscono gli obiettivi; si crea un piano d’azione; si imposta l’impegno per raggiungere gli obiettivi desiderati; si misurano i progressi; si stabiliscono le responsabilità per il risultato; si celebra il successo!

D: Quanto dura un percorso di coaching?

R: Il Coach di solito si offre di lavorare con il cliente per un numero specifico di sessioni. La durata del coaching dipende dal cliente. Ci può essere un impatto immediato sul cambiamento desiderato dopo solo poche sessioni, ma si puó anche interrompere in qualsiasi momento quando il cliente ritiene di aver raggiunto il proprio obiettivo o se sente che non ne ha piú bisogno.

D: Chi non puó avvalersi di un Coach?

R: Gli individui con disturbi psicologici o psichiatrici potrebbero non lavorare con un Coach e in caso verranno indirizzati da uno specialista.

Il coaching non implica la diagnosi o il trattamento di disturbi mentali ed il coaching non deve essere utilizzato come sostituto di consulenza, psicoterapia, psicoanalisi, assistenza sanitaria mentale, trattamento dell’abuso di sostanze o altra consulenza professionale da parte di professionisti legali, medici o altri professionisti qualificati. Se il Cliente è attualmente in cura da un professionista della salute mentale, si raccomanda al Cliente di informare questi della natura e dell’entità del rapporto di coaching concordato tra il Cliente e il Coach. Tuttavia, il coaching abbinato al trattamento psicologico ottiene risultati ottimali. Sebbene la maggior parte delle persone possono giovare di un Life & Business Coach nella loro vita, non tutti sono “allenabili”. Ho incontrato alcuni clienti che non erano pronti a rilasciare il loro attaccamento alle vecchie abitudini perché serviva ad altri scopi nella loro esistenza, quindi il coaching sarebbe stata una reciproca perdita di tempo. Le persone che si aspettano una soluzione immediata, o si aspettano che il Coach risolva i problemi per loro, nonostante il processo sia stato spiegato dall’inizio, non sono allenabili. Alcuni clienti semplicemente non sono pronti ad attuare alcun cambiamento, accusando “questo e quello” per rimanere radicati nella loro zona di comfort; il coaching non funzionerà per coloro che non sono trasparenti e che nascondono informazioni pertinenti sul motivo per cui un piano specifico non funzionerà. Ultimo, ma non meno importante, il coaching non è utile per quelle persone che cercano validazione senza interesse per l’azione.

D: Puoi descrivere brevemente cosa non è il coaching?

  • Il coaching non analizza il passato del cliente ma lo utilizzerà semplicemente come informazione.
  • Non approfondisce le esperienze passate, ma ritiene che la situazione presente ha sempre le potenzialitá per portare ad un futuro appagante.
  • Non offre trattamenti psicologici o psicoterapeutici.
  • Non prescrive farmaci o altre sostanze.
  • Non è una pratica passiva.
  • Non è procrastinazione ma azione!
  • Non é guarigione
  • Non si chiede: Perché io? Perché ora? Perchè questo?
  • Chiede invece: Cosa? Come? Quando? Chi? Dove?
  • Se durante le sessioni un Coach conclude che il cliente ha bisogno del supporto di un medico o di un terapeuta, il coach indirizzerà il cliente di conseguenza nel suo migliore interesse.

Se ti è piaciuta questa intervista lascia un commento, metti un like o condividilo. Se invece hai bisogno di ulteriori informazioni scrivimi pure, sarò felice di risponderti.

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